Carlo è un medico che vive intensamente la sua realtà nella quale uomo e dottore sono spesso sovrapposti, fusi in un unico personaggio dalle mille sfumature. Nelle battaglie che affronta con i pazienti, uomo e medico si fondono cercando di unire il meglio delle qualità di entrambi. Con ogni paziente egli cerca una empatia, spinto dalle proprie convinzioni e da una antica etica; c’è poi il momento della scelta medica, della sintesi, in cui il dottore deve astrarsi dal gomitolo delle sensazioni e dei sentimenti e mantenere quella lucidità che gli permette di individuare la soluzione migliore. In queste storie egli dà se stesso ai suoi pazienti ma da essi trae importanti lezioni di vita e di umanità. A volte resta l’uomo, con la propria realtà, fra solitudine e affetti, sensazioni e sentimenti, gioie e delusioni; con la convinzione comunque di non mollare mai e di lottare per le cose in cui crede. E in questa pellicola su cui scorre la sua vita si affaccia un personaggio sciocco e benevolo, irritante e ironico: Ugo, un alter ego che, col suo umorismo demenziale, smorza il pathos legato al lavoro e alla vita stessa, cercando ovunque un aspetto giocoso e spontaneo che a volte lasciamo troppo da parte.