Memorie di un Dio

Una divinità millenaria, star e protettrice della Terra, per ricucire il legame infranto con la popolazione umana decide di sottoporsi volontariamente alle cure psichiatriche di un’équipe composta dalle dieci menti più illuminate nell’ambito della psicologia. Ciò non solo gli darà l’occasione di chiedere perdono per il suo crimine (aver prima creato e poi eliminato in diretta mondiale il famoso eroe Ultra Man, dopo che questi era divenuto una minaccia per l’intero pianeta), ma pure di spiegare finalmente a un’umanità turbata e spaventata chi lui sia e da dove venga, in un racconto autobiografico ricco di sentimenti e riflessioni, allo scopo di illustrare al lettore non solo lo spazio esteriore e all’apparenza perfetto di un paesaggio fantastico, ma pure quello interiore, variopinto e problematico di un mortale divenuto, per capriccio del fato, immortale. La narrazione segue quindi le vicende di Astar (questo il nome del protagonista), dal suo risveglio all’interno di un misterioso palazzo fino al compimento della sua prima grande impresa, accompagnato da un ventaglio di personaggi vari e sfaccettati, i quali lo aiuteranno in più occasioni con la loro esperienza e amicizia a fare chiarezza sugli aspetti legati a questa sua nuova vita. Così, contemporaneamente, pure il lettore sarà portato a prendere gradualmente sempre più confidenza con tale nuova realtà, seguendo i medesimi passi del protagonista. Il tutto, poi, è una preparazione in vista di una sfida ben più grande. Tali personaggi, infatti, sono combattenti (divinità) dotati di sensazionali abilità che prima però dovranno affinare per poi impiegarle nel conflitto che li vede impegnati contro un Nemico sempre presente, di immane crudeltà e spietatezza. La battaglia, tuttavia, in questa autobiografia è per lo più interiore: Astar deve infatti prima imparare cosa significhi essere un dio, per chi e che cosa si debba combattere; ma soprattutto deve imparare a distinguere quali siano le menzogne e quali invece le verità che si celano dietro le dorate costruzioni ideologiche erette sulla figura del dio. Una volta appreso ciò, egli, assieme al lettore, potrà quindi iniziare quel viaggio di ritorno che, in un’odissea di eventi, lo riporterà alla sua vera casa natale; ma questa è materia per altri racconti. Alla fine, questa narrazione autobiografica si chiude con una nota amara e inquietante, che però racchiude in sé ancora degli scintillii speranzosi che si collegano con la semplice, ma fondamentale, speranza racchiusa nella “Premessa dell’Autore”: nonostante l’oscurità opprimente, solo restando insieme si può riuscire infine a rivedere l’alba.